Risorgere da cosa?

Durante il periodo pasquale si usano prevalentemente due termini: pace e risurrezione. Parliamo di quest’ultima: da cosa possiamo decidere di RISORGERE, non solo oggi, naturalmente?
La mia risposta è questa: dall’ILLUSIONE…l’illusione, cioè la NON CONSAPEVOLEZZA di chi siamo e di come conduciamo la nostra esistenza; eccone alcuni esempi…

l’illusione di poter continuare a non dirci la verità su come stanno veramente le cose, prima di tutto dentro di noi;

l’illusione che sia possibile sprecare “all’infinito” la nostra vita, la salute, l’ambiente, la natura, come se questo fosse un male accettabile che prima o poi si “risolverà”;

l’illusione che basti vivere solo per se stessi “protetti” dalla propria posizione e dal potere economico, senza tener conto delle esigenze degli altri e dei doveri sociali che riguardano ognuno di noi;

l’illusione di riuscire a “portare avanti” delle relazioni di sola facciata, di uso e consumo, di sfruttamento e opportunismo, perché tanto questo è il “clima e l’andazzo generale”, senza pensare che da questo derivano infelicità e sofferenza per tutti;

l’illusione di non avere alternativa al praticare lavori nocivi, precari, scarsamente retribuiti, dove mancano rispetto, passione e ingegno e, soprattutto, in una continua competizione e rincorsa verso “traguardi” inesistenti per poter, esclusivamente, “sopravvivere”;

l’illusione che tutto abbia un “prezzo”, sia negoziabile, compresa la vita e il suo valore;

l’illusione di poter sostituire l’amore col potere, la solidarietà con la concorrenza, la generosità con il tornaconto, il bene sociale con l’interesse privato, l’equità con la “giustizia” solo per pochi;

l’illusione di riuscire a “gestire” la MANCANZA di SIGNIFICATO della nostra esistenza, usufruendo di una relativa abbondanza di beni e servizi quasi sempre materiali;

l’illusione di poter rimanere DIVISI, SEPARATI gli uni dagli altri e dai loro destini: individui che pensano ed agiscono in termini soprattutto personali;

l’illusione di essere solo un corpo, una mente, un carattere e un po’ di emozioni in continuo cambiamento e non, prima di ogni altra cosa e considerazione, delle anime che sperimentano la vita per crescere, evolvere, e tornare CONSAPEVOLI di ciò che sono veramente.

Da quest’ultima ne deriva infine la più importante e pericolosa: credere di poter rinunciare alla nostra stessa ESSENZA, al Divino che è presente in noi e infinitamente oltre.