AMARE E PAURA D’AMARE

L’amore, qualunque esso sia, che riguardi un altro essere umano, l’umanità in genere, gli animali, la natura, una causa od una vocazione a cui dedicare il nostro tempo, l’impegno, le energie migliori, così come nei confronti del Divino, porta sempre, soprattutto all’inizio, “SCOMPIGLIO”, va ad alterare e scompaginare le “compatibilità” acquisite e ritenute sicure e confortevoli del nostro ego; le abitudini e i riferimenti che hanno guidato e governato la nostra esistenza con la forza di catene spesso invisibili….
La nuova “spinta vitale”, che sconvolge i vecchi assetti, libera le emozioni, i sentimenti bloccati o a cui avevamo rinunciato, ci spinge anche a sfidare le convenzioni, le vecchie regole e desiderare nuovi progetti e possibilità mai prese prima in considerazione…
Ciò che un tempo sembrava “impossibile” lo diventa ai nostri occhi che vedono altri orizzonti e al cuore che finalmente sente o torna a sentire l’ebrezza della gioia e di una nuova condizione di essere, esprimere e condividere direttamente stati d’animo e condizioni interiori che sembravano relegati alla poesia o ai racconti degli scrittori…

Tutto cambia o può cambiare, tutto acquista una nuova dimensione che parla di POSSIBILITÀ e LIBERTÀ da quanto conosciuto in precedenza…
La psicologia classica definisce tutto questo, come un vero e proprio “stato alterato di coscienza” che ricorda aspetti della psicosi…ma per chi vive questa condizione con apertura, abbandono e fiducia, è soprattutto una nuova stagione della vita in cui tutto viene rimescolato e dona nuove forme all’esistenza e perfino al proprio modo di intendere se stesso/a e quindi la propria identità…
Ma prima o poi, con tempi e modalità che variano a seconda dei casi e di ogni individuo, compaiono le resistenze, i blocchi, i vecchi condizionamenti, i lasciti karmici e familiari: i DEMONI nascosti della PAURA D’AMARE che è poi una delle forme in cui si esprime la PAURA di VIVERE e quindi di ESSERE…
È quello il momento più delicato, cruciale, del vero sentire, della sfida a “tutto campo” per lasciarsi alle spalle i porti sicuri e le prigioni anche dorate in cui abbiamo trascorso la nostra esistenza e tracciare nuove mappe per viaggiare verso direzioni inesplorate e traguardi tutti da costruire…per arrivare, infine, come Ulisse, a “Itaca”, alla vecchia patria dimenticata dove ritrovare la CASA del vero EROS capace di dare un senso e la vera destinazione alla nostra “umana avventura”..
Personalmente voglio credere e mi consola pensare che, comunque, prima o poi, se veramente lo desideriamo, accadrà ciò che diceva l’indimenticabile Fabrizio De Andrė in una sua nota canzone:” La primavera non bussa….lei entra sicura!”
Un abbraccio a tutti e….vi prego cari amici: facciamo vincere l’amore!